Fratello minore del più noto Thomas, divenne egli stesso scrittore e saggista. Esordì come scrittore nel 1900, con un romanzo ispirato al naturalismo francese e soprattutto a Zola: Im Schlaraffenland (Nel paese di Cuccagna). Nel 1905 venne poi pubblicato il suo romanzo più celebre, Professor Unrat (Il professor Unrat), dal quale il regista Sternberg trasse il film Der blaue Engel (L'angelo azzurro, 1930), interpretato da Marlene Dietrich. Negli anni '10 la sua poetica assunse un crescente orientamento politico e sociale e divenne un osservatore e un critico implacabile della società tardo-guglielmina. A questo periodo appartengono il dramma Madame Legros (1913) e soprattutto la trilogia di romanzi Il suddito (vietato dalla censura per il suo contenuto di critica politica nel 1914 e pubblicato nel 1918), I poveri (1917) e La testa (1925). Dopo la fine della guerra divenne un sostemitore della nuova democrazia weimariana e lottò tenacemente contro il militarismo e il nazionalismo risorgenti. Negli anni della repubblica la sua attività di saggista prevalse su quella di romanziere. In tale periodo pubblicò i volumi Dittatura della ragione (1923), Sette anni (1929) e Spirito e azione (1931). Nel 1933, dopo l'ascesa al potere dei nazionalsocialisti, partì per l'esilio, trasferendosi dapprima in Cecoslovacchia, poi in Francia e infine, nel 1940, negli Stati Uniti. Qui si riconciliò con il fratello (con il quale negli anni precedenti i rapporti erano stati difficili soprattutto a causa del suo impegno politico) e visse a Santa Monica (California) sino alla morte, avvenuta nel 1950.
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