Einzelaktion "azione individuale".Nel gergo nazista, questa espressione indicava azioni di violenza o uccisioni di ebrei relativamente “spontanee”, ovvero non pianificate come le azioni di massa, rivolte contemporaneamente contro un numero elevato di persone. |
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Volksgemeinschaft “comunità di popolo”.Espressione utilizzata soprattutto dai nazionalisti tedeschi del XIX e del XX secolo per designare il nucleo fondamentale della nazione. |
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Rassenschande “oltraggio razziale”.Si tratta della definizione “giuridica”, prevista dai «decreti per la protezione del sangue e dell'onore tedesco» (Leggi di Norimberga) per indicare i rapporti sessuali tra ebrei e non ebrei. I rapporti sessuali tra ebrei e non ebrei, nella Germania nazista, venivano puniti severamente (con il carcere duro, la detenzione in campi di concentramento e, durante la guerra, in alcuni casi persino con la morte), poiché la legislazione nazista definiva l'ebraismo non come appartenenza ad una religione o ad una tradizione culturale, bensì come appartenenza razziale. Posto il problema in termini biologici e attribuita all'“ebraicità” una valenza degenerativa rispetto alla perfezione ideale della “razza” ariana, la mescolanza biologica tra ebrei e non ebrei veniva considerata una “contaminazione” inaccettabile. |
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Ständesstaat “Stato dei ceti”.Con questa espressione gli storici hanno designato la forma di organizzazione statale che si formò durante la transizione dal medioevo all'età moderna, non solo in Germania, ma nei principali Paesi europei. |
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Sonderkommando "gruppo comandato speciale".Era la denominazione data dall'amministrazione nazista dei campi di sterminio ai gruppi di detenuti addetti alla cremazione dei cadaveri. |
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Volksdeutsche "tedeschi etnici".Termine con il quale, nella Germania nazista, si designavano le popolazioni di lingua tedesca residenti al di fuori della Germania (soprattutto nei territori della Polonia e dell'Unione Sovietica. |
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Versuchpersonen "soggetti sperimentali".Così venivano definiti, nel linguaggio della burocrazia nazista, i prigionieri sottoposti a esperimenti medici (spesso con esito mortale) nei campi di concentramento e di sterminio tra il 1942 e il 1943. |
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Umsiedlung "reinsediamento".Nel linguaggio eufemistico della burocrazia nazista, così venivano definite le deportazioni verso i centri di sterminio polacchi. Naturalmente l'utilizzo di questo tipo di espressioni aveva lo scopo di rassicurare i deportati, ottenendo in tal modo la loro inconsapevole complicità nei preliminari dello sterminio stesso. |
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