1942:
Esperimento medico a Dachau: un prigioniero viene immerso in un contenitore pieno d'acqua molto fredda.
Lo scopo di questo esperimento, condotto su commissione della Luftwaffe (l'aviazione militare tedesca) era quello di verificare per quanto tempo gli aviatori tedeschi avrebbero potuto sopravvivere se fossero stati obbligati a paracadutarsi nelle fredde acque del Mare del Nord. A Dachau sono stati testati sia diversi tipi di vestiti approntati per aumentare la resistenza al freddo, sia diversi metodi di rianimazione dei soggetti sopravvissuti all'esperimento. Gli esperimenti sulla resistenza all'acqua fredda vennero escogitati da Sigmund Rascher, medico delle SS responsabile delle sperimentazioni a Dachau e amico personale di Himmler. Assistendo ad un corso della Luftwaffe sui problemi dell'altitudine e sulle capacità di resistenza dei piloti abbattuti nelle fredde acque dell'Atlantico, quando l'istruttore fece notare che non era mai stato compiuto alcun esperimento su esseri umani, Rascher (l'ufficiale a destra nella fotografia) pensò che potevano essere utilizzati allo scopo i detenuti di Dachau. Dopo avere ottenuto l'autorizzazione personale di Himmler e del generale delle SS Hippke, iniziò gli esperimenti nell'autunno del 1942. Poiché tali esperimenti sollevarono qualche critica umanitaria tra i medici della Luftwaffe, Roscher se ne lamentò con Himmler, il quale richiamò ufficialmente i medici dissenzienti e pose la propria personale tutela sugli esperimenti stessi.
Fonte: Yitzhak Arad (editor), The Pictorial History of the Holocaust, 1990, p. 310.
|