La conferenza di Berlino-Wannsee (20 gennaio 1942).



Questa riunione, alla quale parteciparono i responsabili di tutti gli enti tedeschi, militari e civili, implicati nella persecuzione degli Ebrei d'Europa, segna una svolta decisiva nella politica antisemita del regime nazista. In tale occasione, infatti, si passò da una prima fase "caotica" (benché accuratamente organizzata) del genocidio ad una vera e propria pianificazione dello sterminio.
Fino a questo momento gli uffici amministrativi delle SS avevano dato attuazione, per così dire, ad un assunto ideologico implicito nella dottrina nazista: gli Ebrei sono "Gegenreich" ("nemici del Reich"), quindi vanno eliminati. Sulle dimensioni, i tempi e le modalità di questa eliminazione non esistevano, però, direttive politiche precise: gli esecutori "improvvisavano" (naturalmente con l'assenso dei responsabili politici dello Stato), ma nelle menti dei capi l'idea di una pianificazione del genocidio non si era ancora precisata. La conferenza di Berlino-Wannsee ha avuto proprio questo scopo.
Secondo il protocollo della Wannsee-Konferenz, alla riunione, presieduta dal capo della Polizia di sicurezza Reinhard Heydrich, erano presenti:

NOME E CARICA ORGANISMO RAPPRESENTATO
Gauleiter Dr. Alfred Meyer Ministero del Reich per i territori orientali occupati
Reichsamtleiter Dr. Georg Leibbrandt Ministero del Reich per i territori orientali occupati
Segretario di Stato Dr. Wilhelm Stuckart Ministero degli Interni del Reich
Segretario di Stato Neumann Incaricato del piano quadriennale
Segretario di Stato Dr. Roland Freisler Ministero della Giustizia del Reich
Segretario di Stato Dr. Josef Bühler Ufficio del Governatore Generale
Sottosegretario di Stato Martin Luther Ufficio del ministro degli Esteri
SS-Oberführer Gerard Klopfer Cancelleria del NSDAP
Direttore generale Friedrich Kritzinger Cancelleria del Reich
SS-Gruppenführer Hoffmann Ufficio centrale per la razza e la colonizzazione
SS-Gruppenführer Heinrich Müller Reichssicherheitshauptamt (RSHA = "Ufficio centrale per la sicurezza dello Stato")
SS-Obersturmbannführer Adolf Eichmann Polizia di sicurezza
SS-Oberführer Dr. Karl Schöngarth, comandante della Polizia di sicurezza nel Governatorato Generale Polizia di sicurezza
SS-Sturmbannführer Dr. Rudolf Lange, comandante della Polizia di sicurezza per il distretto generale della Lettonia Polizia di sicurezza

Come si può vedere scorrendo i titoli e gli uffici di appartenenza dei partecipanti, emerge con chiarezza una seconda caratteristica della Wannsee-Konferenz: la "soluzione finale" non è più, da questo momento, una faccenda esclusivamente militare o di polizia, ma investe anche gli uffici dell'amministrazione civile (il Ministero della Giustizia, il Ministero per gli affari economici, con l'incaricato del piano quadriennale).

La riunione, come si è detto, servì a pianificare il genocidio degli Ebrei d'Europa e, al tempo stesso, a fare il punto sullo stato di avanzamento dei "lavori". A tale scopo, venne approntata una lista dei Paesi interessati alla Endlösung, con le stime degli Ebrei da eliminare (nel caso dell'Europa centro-orientale occupata, degli Ebrei residui da eliminare).
I Paesi vennero suddivisi in due gruppi: del gruppo "A" facevano parte i territori già occupati dall'esercito tedesco, nei quali era già in corso l'operazione di Vernichtung ("annientamento") degli Ebrei. Nel gruppo "B", invece, erano inclusi i Paesi alleati o "amici" della Germania (Bulgaria, Finlandia, Italia, Albania, Croazia, Portogallo, Romania, Ungheria, Turchia), Paesi non ancora saldamente controllati dalla Wehrmacht (Ucraina, Russia Bianca, Serbia), Paesi che evidentemente la Germania intendeva occupare in un secondo tempo (Inghilterra, Irlanda, Svizzera) e, infine, Paesi nei quali, per ragioni di opportunità politica, si pensava di differire la Endlösung della "Judenfrage".

Paesi interessati alla Endlösung numero degli Ebrei
GRUPPO "A" Altreich (Germania) 131.800
Ostmark (Austria) 43.700
Territori orientali (Polonia orientale) 420.000
Generalgouvernement (Polonia occidentale) 2.284.000
Distretto di Bialystok (Polonia centrale) 400.000
Protettorato di Boemia e Moravia (ex-Cecoslovacchia) 74.200
Estonia Judenrein
Lettonia 3.500
Lituania 34.000
Belgio 43.000
Danimarca 5.600
Francia occupata 165.000
Francia "libera" (Repubblica di Vichy) 700.000
Grecia 69.600
Olanda 160.800
Norvegia 1.300
GRUPPO "B" Albania 200
Bulgaria 48.000
Croazia 40.000
Finlandia 2.300
Inghilterra 330.000
Irlanda 4.000
Italia 58.000
Portogallo 3.000
Romania (inclusa Bessarabia) 342.000
Serbia 10.000
Slovacchia 88.000
Spagna 6.000
Svezia 8.000
Svizzera 18.000
Turchia (parte europea) 55.500
Ungheria 742.800
URSS 5.000.000
Ucraina 2.994.684
Russia Bianca (escluso distretto di Bialystok) 446.884
TOTALE 14.733.868

Confrontando queste cifre con le statistiche elaborate dagli storici sul numero effettivo delle vittime, si può concludere che la sconfitta militare della Germania nazista interruppe l'operazione Endlösung quando era all'incirca a metà della sua realizzazione.


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