Questa riunione, alla quale parteciparono i responsabili di tutti gli enti tedeschi, militari e civili, implicati nella persecuzione degli Ebrei d'Europa, segna una svolta decisiva nella politica antisemita del regime nazista. In tale occasione, infatti, si passò da una prima fase "caotica" (benché accuratamente organizzata) del genocidio ad una vera e propria pianificazione dello sterminio. Fino a questo momento gli uffici amministrativi delle SS avevano dato attuazione, per così dire, ad un assunto ideologico implicito nella dottrina nazista: gli Ebrei sono "Gegenreich" ("nemici del Reich"), quindi vanno eliminati. Sulle dimensioni, i tempi e le modalità di questa eliminazione non esistevano, però, direttive politiche precise: gli esecutori "improvvisavano" (naturalmente con l'assenso dei responsabili politici dello Stato), ma nelle menti dei capi l'idea di una pianificazione del genocidio non si era ancora precisata. La conferenza di Berlino-Wannsee ha avuto proprio questo scopo. Secondo il protocollo della Wannsee-Konferenz, alla riunione, presieduta dal capo della Polizia di sicurezza Reinhard Heydrich, erano presenti:
NOME E CARICA
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ORGANISMO RAPPRESENTATO
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Gauleiter Dr. Alfred Meyer
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Ministero del Reich per i territori orientali occupati
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Reichsamtleiter Dr. Georg Leibbrandt
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Ministero del Reich per i territori orientali occupati
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Segretario di Stato Dr. Wilhelm Stuckart
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Ministero degli Interni del Reich
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Segretario di Stato Neumann
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Incaricato del piano quadriennale
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Segretario di Stato Dr. Roland Freisler
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Ministero della Giustizia del Reich
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Segretario di Stato Dr. Josef Bühler
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Ufficio del Governatore Generale
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Sottosegretario di Stato Martin Luther
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Ufficio del ministro degli Esteri
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SS-Oberführer Gerard Klopfer
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Cancelleria del NSDAP
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Direttore generale Friedrich Kritzinger
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Cancelleria del Reich
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SS-Gruppenführer Hoffmann
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Ufficio centrale per la razza e la colonizzazione
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SS-Gruppenführer Heinrich Müller
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Reichssicherheitshauptamt (RSHA = "Ufficio centrale per la sicurezza dello Stato")
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SS-Obersturmbannführer Adolf Eichmann
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Polizia di sicurezza
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SS-Oberführer Dr. Karl Schöngarth, comandante della Polizia di sicurezza nel Governatorato Generale
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Polizia di sicurezza
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SS-Sturmbannführer Dr. Rudolf Lange, comandante della Polizia di sicurezza per il distretto generale della Lettonia
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Polizia di sicurezza
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Come si può vedere scorrendo i titoli e gli uffici di appartenenza dei partecipanti, emerge con chiarezza una seconda caratteristica della Wannsee-Konferenz: la "soluzione finale" non è più, da questo momento, una faccenda esclusivamente militare o di polizia, ma investe anche gli uffici dell'amministrazione civile (il Ministero della Giustizia, il Ministero per gli affari economici, con l'incaricato del piano quadriennale).
La riunione, come si è detto, servì a pianificare il genocidio degli Ebrei d'Europa e, al tempo stesso, a fare il punto sullo stato di avanzamento dei "lavori". A tale scopo, venne approntata una lista dei Paesi interessati alla Endlösung, con le stime degli Ebrei da eliminare (nel caso dell'Europa centro-orientale occupata, degli Ebrei residui da eliminare). I Paesi vennero suddivisi in due gruppi: del gruppo "A" facevano parte i territori già occupati dall'esercito tedesco, nei quali era già in corso l'operazione di Vernichtung ("annientamento") degli Ebrei. Nel gruppo "B", invece, erano inclusi i Paesi alleati o "amici" della Germania (Bulgaria, Finlandia, Italia, Albania, Croazia, Portogallo, Romania, Ungheria, Turchia), Paesi non ancora saldamente controllati dalla Wehrmacht (Ucraina, Russia Bianca, Serbia), Paesi che evidentemente la Germania intendeva occupare in un secondo tempo (Inghilterra, Irlanda, Svizzera) e, infine, Paesi nei quali, per ragioni di opportunità politica, si pensava di differire la Endlösung della "Judenfrage".
Paesi interessati alla Endlösung
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numero degli Ebrei
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GRUPPO "A"
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Altreich (Germania)
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131.800
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Ostmark (Austria)
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43.700
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Territori orientali (Polonia orientale)
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420.000
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Generalgouvernement (Polonia occidentale)
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2.284.000
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Distretto di Bialystok (Polonia centrale)
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400.000
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Protettorato di Boemia e Moravia (ex-Cecoslovacchia)
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74.200
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Estonia
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Judenrein
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Lettonia
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3.500
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Lituania
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34.000
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Belgio
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43.000
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Danimarca
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5.600
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Francia occupata
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165.000
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Francia "libera" (Repubblica di Vichy)
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700.000
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Grecia
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69.600
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Olanda
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160.800
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Norvegia
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1.300
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GRUPPO "B"
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Albania
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200
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Bulgaria
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48.000
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Croazia
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40.000
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Finlandia
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2.300
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Inghilterra
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330.000
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Irlanda
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4.000
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Italia
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58.000
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Portogallo
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3.000
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Romania (inclusa Bessarabia)
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342.000
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Serbia
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10.000
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Slovacchia
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88.000
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Spagna
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6.000
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Svezia
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8.000
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Svizzera
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18.000
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Turchia (parte europea)
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55.500
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Ungheria
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742.800
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URSS
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5.000.000
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Ucraina
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2.994.684
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Russia Bianca (escluso distretto di Bialystok)
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446.884
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TOTALE
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14.733.868
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Confrontando queste cifre con le statistiche elaborate dagli storici sul numero effettivo delle vittime, si può concludere che la sconfitta militare della Germania nazista interruppe l'operazione Endlösung quando era all'incirca a metà della sua realizzazione.
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